Un fattore chiave per la resilienza è l’adattabilità.
Quando c’è una crisi si generano repentini e drastici cambiamenti.
Quindi cambiamo abitudini, creiamo routine, tentiamo equilibrismi di resistenza. E sicuramente analizziamo, moderni aruspici, per vaticinare il dopo lockdown. Cosa sarà della comunicazione? Del nostro lavoro? Molte risposte e molte incertezze.
Io che, a dispetto di un’apparenza assolutamente promettente per il ruolo di fattucchiera, non so vedere il futuro mi limito a guardare il presente per offrire suggerimenti, si spera utili, alle aziende per cui lavoro.
1- Usa la voce
Responsabilità è la capacità dell’uomo di rispondere alla realtà. Quando ci si trova in una crisi, sia sanitaria che economica le aziende sono chiamate a dire la loro. I consumatori smettono di essere tali, tornano persone che aspettano proposte.
Adesso è il momento di mostrare quale sia il tuo contributo come azienda, quali sono i valori che ti definiscono, quale la tua risposta.
Abbiamo seguito tutti con interesse la vicenda delle maschere per respirare — decathlon, ma anche più nascoste, sono tantissime le iniziative, piccole o grandi, che stanno fiorendo. Magari fai una piccola cosa anche tu. Dilla. Perché i tuoi clienti sono già bombardati da lamenti e cattive notizie e certamente, pur spendendo meno, vogliono spendere bene. È la loro possibile risposta.
2- Usa i mezzi che hai, creativamente
Non usavi Facebook, per carità l’e-commerce, mamma mia Instagram, che poi non so che dire.
Oggi hai tempo per pensarci e per studiare una strategia digitale che vada bene per te. Consulenze su zoom, video esplicativi, servizi a domicilio prenotabili on line, mille opportunità che non siano per forza quelle canoniche a cui avevi detto no. Non era “una semplice influenza” no? Allora possiamo cambiare idea anche sul digitale.
Certo che ci sono professionisti che possono aiutarti nel dettaglio. Sì, anche noi.