In uno scenario costellato da soggetti affermati ed emergenti, diviene sempre più complesso distinguersi. Il design del packaging nasce dal bisogno di differenziare fra loro i prodotti, migliorando l’esperienza del cliente.

Tra i vari metodi di creazione di contenuti di un packaging è possibile arricchire la percezione sensoriale mediante l’aggiunta di informazioni ulteriori sul prodotto, accessibili grazie a contenuti in realtà aumentata veicolati direttamente da applicazioni per smartphone. Questa particolare tecnologia, già utilizzata con campagne pubblicitarie, permette di attirare l’attenzione del cliente ottimizzando il suo acquisto.

 

Un packaging – al passo con l’evoluzione tecnologica, caratterizzato da contenuti innovativi – diventa palesemente necessario considerando l’incresciosa situazione che stiamo attraversando negli ultimi tempi, ritrovandoci a convivere con il Covid-19 ancora per un discreto lasso di tempo.
Rivoluzionare i contenuti di un packaging con l’ausilio della realtà aumentata può rappresentare la soluzione per abbattere le varie problematiche inerenti al Covid-19, contribuendo a rispettare le norme vigenti. Grazie ad un semplice “tap” sul proprio smartphone, infatti, il cliente sarà in grado di entrare in contatto con il prodotto senza essere necessariamente costretto a toccarlo. Oltre all’impiego prettamente legato alla questione del distanziamento sociale o all’igiene, l’utilizzo della realtà aumentata o di contenuti multimediali in ambito comunicativo può essere applicato ad un nuovo accessorio divenuto ormai di uso quotidiano: la mascherina.

 

Gran parte della popolazione si chiede quale siano effettivamente le mascherine più adatte, se sia possibile lavarle, quante volte poterle indossare(o quale sia il verso corretto).
Per rispondere a questi bisogni, le aziende produttrici di tali prodotti dovranno puntare a contenuti pubblicitari immediatamente comprensibili che illustrino in maniera limpida ed impattante i punti di forza dei prodotti presenti in commercio.

Un’analisi personale mi ha portato a individuare tre tipologie di potenziali clienti di aziende produttrici di mascherine.
Un primo gruppo è composto da individui particolarmente sensibili all’argomento Covid-19. Il bisogno di queste persone è di sentirsi rassicurate circa l’affidabilità del prodotto in questione. Si tratta di coloro che indossano sempre la mascherina adottando, in ogni occasione, comportamenti responsabili nel pieno rispetto delle norme vigenti. Per rivolgersi a questi possibili clienti sarà opportuno veicolare approfondimenti dettagliati sul prodotto utilizzando anche contenuti digitali accessibili direttamente da smartphone.

Un secondo insieme intermedio è composto invece da chi accetta la situazione di “nuova normalità” scaturita dal Covid-19 seppure attuando comportamenti corretti ed idonei sporadicamente. Spesso si tratta di individui scarsamente informati, motivo per cui potrà rivelarsi efficace l’aggiunta di materiale multimediale in grado di illustrare il corretto utilizzo della mascherina, oltre al link del sito.
Infine, una terza ed ultima fetta di possibili clienti fa riferimento alla categoria di persone scarsamente interessate all’argomento Covid-19. Esse percepiscono la mascherina come nemica della normalità e dell’espressione dell’identità di ogni individuo senza avvertire il Covid-19 come un problema reale ma andando avanti come se le loro vite non ne fossero state minimamente mutate. Sarà dunque necessario veicolare i contenuti sui social media, puntando soprattutto sul lato estetico e ludico del prodotto, rendendolo unico e personale attraverso l’utilizzo di contenuti multimediali in realtà aumentata.

 

Non potremo esimerci. Il packaging innovativo e la creazione di elementi di comunicazione accessori al prodotto sono indispensabili per fare la differenza.
Perdoniamo il mutamento che ci affligge. Superiamo i timori (esistenti o millantati).
Offriamo contenuti adattati all’evoluzione tecnologica. Evolviamo.

 

 

articolo di Cassandra Gherardi