Linguaggio inclusivo.
Tutti ne parlano, pochi sanno veramente come e perché usarlo. Eppure è una vera miniera di spunti strategici e cambia la percezione del brand, sia dall’interno che all’esterno. L’utilizzo di un linguaggio inclusivo presuppone un profondo esame di coscienza da parte del brand che s’interroga sulle proprie istanze rispetto al bisogno di abbracciare tutte le diversità rispetto a a prodotti e ai servizi. Del resto, alla decisione di usare un linguaggio inclusivo corrisponde il mettere in discussione la propria identità d’impresa e i proprio obiettivi.
Oltre l’asterisco c’è di più
Un brand che accoglie tutte le istanze dei potenziali consumatori, nessuno escluso, decide di lasciarsi alle spalle il marketing tradizionale e le sue rigide categorizzazioni. Non esistono più prodotti o servizi che possono ignorare un’etnia, un genere, un valore. Le persone che scelgono un brand lo fanno perché si riconoscono in un aspetto specifico che li tocca nel profondo.
Secondo il Diversity Brand Index 2021 l’uso del linguaggio inclusivo consente ai brand di stabilire un’empatia più profonda con il pubblico, aumentando così la fiducia e l’affidabilità percepita.
Non si tratta solo dell’uso della schwa o di un asterisco alla fine delle parole, è un nuovo modo di essere che il brand deve comunicare per entrare sempre più nello strato emotivo del consumatore. È come se, durante un momento di confidenza, potesse sentirsi libero di parlare con un amico che non lo giudica e cerca di comprenderlo e sostenerlo.
Coerenza e azioni concrete
È importante che prima di lanciarsi nell’uso del linguaggio inclusivo, ogni brand mostri coerenza con i valori che l’uso di questa scrittura vuole esprimere. Sposare la causa dell’inclusione ha come logica conseguenza una serie di azioni che vadano a sostegno del linguaggio.
Organizzare eventi, anche in streaming, patrocinare manifestazioni o sostenere con operazioni specifiche le tematiche dell’inclusione. Secondo un articolo di Shelly Zalis, l’associazione di un comportamento coerente con il linguaggio inclusivo consolida la reputazione del brand e rafforza la fiducia del pubblico nei confronti dell’azienda. Una reputazione solida e coerente contribuisce a percepire il brand come autentico, favorendo un’immagine di affidabilità.
Affidabilità e consacrazione
Il vantaggio dell’utilizzo del linguaggio inclusivo non è solo etico ma anche squisitamente concreto.
Un brand percepito come inclusivo ispira maggiore affidabilità, accogliendo le istanze anche di quelle fette di pubblico che possono sentirsi offese, allontanate e ghettizzate dal contenuto degli annunci pubblicitari dei competitor.
Un’opportunità importante per ampliare le potenziali quote di mercato, moltiplicando le probabilità di crescita.